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mercoledì 19 dicembre 2012

UN PREMIO A SORPRESA PER ME E…PER RAGAZZE IN GAMBISSIMA!



Ritardo…è sicuramente uno dei miei difetti e anche la parola che mi fa compagnia in questi giorni frenetici alla ricerca degli ultimi regali di Natale, ed è con un po’ di ritardo (appunto) che pubblico questo post, anche se a dire la verità questa volta è anche un po’ voluto, perché volevo dedicare a questo post il giusto tempo.

La prima cosa importantissima che voglio assolutamente fare è ringraziare di cuore Maggie di Maggie - Make Up e altre passioni che per prima mi ha donato questo premio, lasciandomi totalmente a bocca aperta. Invito tutti a visitare il suo blog perché dalle sue parole e dai suoi post traspare il calore e la passione che mette in quello che fa.

E’ stato emozionante ricevere questo premio perché grazie a lei mi sono resa conto che questo blog esiste davvero, che le mie parole arrivano agli occhi di tante ragazze che condividono le mie passioni e che con loro posso confrontarmi e possiamo scambiarci idee e opinioni.

Sono felice, di una felicità che forse solo chi si dedica ad un blog può capire…perché chi scrive lancia delle parole in un mondo senza avere la consapevolezza che come nella vita a qualcuno arrivano.

E’ per tutto questo che ringrazio Maggie, per avermi dato una grande opportunità e per aver trovato persone con le quali condividere i miei pensieri…GRAZIE GRAZIE GRAZIE!

Ed ora passiamo al premio…cito da Maggie, che a sua volta cita da Giulina di MakeUp & Beauty:

“la leggenda narra che "il premio Dardos sia un riconoscimento creato dallo scrittore spagnolo Alberto Zambade nel 2008. Questi lo attribuì a 15 blog e da allora il premio si è diffuso in tutto il mondo. E' un riconoscimento che viene assegnato ad ogni blogger per l'impegno a trasmettere valori culturali, etici, letterari e personali. La tradizione vuole che chi riceve il premio lo attribuisca ad altri 10 blogger”…

Ho così deciso di dare questo premio ai blog a me più affini, che seguo e mi appassionano e che spero piacciano anche a chi mi segue o mi legge per caso… 

  1. http://makeuppicturesandreviews.blogspot.it/
  2. http://giuliasnails.blogspot.it/
  3. http://makeupshining.blogspot.it/
  4. http://theredlipstick-diaries.blogspot.it/
  5. http://elayaru.blogspot.it/
  6. http://improbablenails.blogspot.it/
  7. http://tinkerbelltotalbeauty.blogspot.it/
  8. http://biosamente.blogspot.it/
  9. http://mssilvy.blogspot.it/
  10. http://lastanzadiladymakeup.blogspot.it/

 Grazie ancora a Maggie e a tutti quelli che contribuiscono ad arricchire con le loro parole questo mondo speciale!

mercoledì 12 dicembre 2012

UN POMERIGGIO IN UN SALONE FRANCK PROVOST…

Per molte donne questa affermazione potrà sembrare assurda ma io non amo particolarmente andare dal parrucchiere, farmi mettere le mani in testa e pasticciare i capelli…possono passare mesi e mesi da una volta all’altra e questo puntualmente coincide con il momento in cui la mia frangia si è ormai trasformata in ciuffo ed è praticamente ingestibile perché non sta a posto da nessuna parte.

Non amo i parrucchieri perché non fanno mai quello che gli chiedo, eppure parlo perfettamente l’italiano, ma pare che loro invece abbiano un dizionario di italiano/parrucchierese – parrucchierese/italiano che traduce le nostre richieste in questo modo:
-          tagliare due dita = 20 centimetri in meno
-          fai tu = taglio cortissimo tutto scalato (bellissimo, per carità, peccato che poi quando ti ritrovi ad asciugarti i capelli da sola sembra di avere in testa una parrucca afro)
-          aggiustare un po’ il taglio = sfilacciarlo di qua e di là (rendendo la piega fai da te un’impresa impossibile)
-          ravviviamo il colore = diventare biodo platino (per me che sono di un biondo scuro)
-          fare un po’ di contrasti = avere i capelli di tutte le sfumature possibili del tuo colore naturale
E chi più ne ha più ne metta…

Fino a qualche anno fa mi sbizzarrivo di più con i vari trattamenti, ma poi ho deciso di non stressare troppo i miei capelli e l’unica cosa di cui ho bisogno è tagliarli ogni tanto ed è proprio qusto il mio tasto dolente.

Ho i capelli abbastanza lunghi e secondo me i parrucchieri ce l’hanno su con tutte quelle che li hanno dalle spalle in giù perché magicamente per loro le comuni unità di misura si triplicano!
Posso capire che per loro siano una vera e propria scocciatura, però potrebbero smadonnare un po’ interiormente, armarsi di pazienza e fare quello che uno chiede...invece niente da fare, è come se avessero un istinto omicida nei confronti di questi poveri capelli oltre misura.

Questo senso diverso delle misure non mi rende mai contenta di nessun parrucchiere, è quello che mi spinge a cambiare salone ogni volta nella speranza di trovarne uno che non prenda troppe iniziantive personali e, il mio lungo pellegrinare, oggi mi ha portato nel salone FRANCK PROVOST della mia zona.
Non credo ce ne siano molti in giro per l’Italia (come Jean Louis David) e quello che mi ha spinto a farci un salto è l’aver provato i prodotti di questo tizio acquistati al supermercato e scoprire piacevolmente che i primi ingredienti delle loro composizioni non sono così schifosi.

Il salone è accogliente, bianco acceso e sveglio, pulitissimo, per terra non c’era nemmeno l’ombra di un capello…il personale si è mostrato da subito molto gentile, disponibile e simpatico.
Di me si è occupata una ragazza che per prima cosa mi ha fatto accomodare e spiegare quello che volevo. Abbiamo fatto diverse prove allo specchio e trovata la quadra mi ha fatto accomodata al lavaggio. Non vi dico la comodità di quelle poltrone…mentre mi bagnava i capelli un comando automatico ha sollevato il poggiapiedi regalandomi una posizione distesa e rilassata molto sonno conciliante.
Poi per chi non è altissima come me è davvero una gran cosa visto che puntualmente al lavaggio mi sento una bambina sul seggiolone che dondola i piedi visto che non arrivo a toccare il pavimento.

Finita la quasi pennica, siamo passate al taglio, questa ragazza è stata un fulmine, ci ha messo pochissimo e il risultato era davvero quello che desideravo.
E’ stata davvero molto carina, ogni tanto si rassicurava sul fatto che stesse andando tutto bene e devo dire che questa volta non mi posso proprio lamentare.
Dovrò fare una petizione perché questa ragazza non cambi mai salone e rimanga lì per sempre a prendersi cura dei miei capelli…chissà che questo mi spinga ad essere fedele!

giovedì 6 dicembre 2012

NAIL ART PER SORRIDERE…

Questo fine settimana sarà il compleanno della mia nipotina…12 anni e nonostante l’età la sa già lunga sul suo piccolo mondo beauty.

Mi piace quando mi chiede consigli e l’ultima volta ci siamo divertite un sacco a creare delle nail-art carine per halloween e che potesse indossare anche per andare a scuola senza risultare troppo eccessiva.

Mi fa sentire importante e per lei non vorrei essere “solo” una zia, ma anche un’amica, un punto di riferimento al quale può sempre rivolgersi su tutti i fronti!

Lei vive a 1.000 km di distanza da me e, il fatto che, nonostante questo e nonostante sia una nipotina acquisita ci sia questa complicità, mi lascia senza parole e la consapevolezza che i legami si creano e basta, senza un perché.

Lei è bella, dolce ed è in quell’età in cui le cose cominciano a cambiare, in cui non ci si sente tanto a posto con il resto del mondo, quell’età in cui tutto è un difetto e guardandosi allo specchio è un continuo odi et amo…è agli inizi della sua adolescenza e di tutte le sorprese che le riserverà.

Come ho già detto la mia nipotina vive lontana da me, in un paesino dell’Italia molto molto ma molto piccolo (circa 300 abitanti) e le novità da lei arrivano anni luce dopo, così quando vado a trovarla cerco sempre di portarle le tante curiosità che nel frattempo sono uscite qui da me ed è bellissimo vedere i suoi occhi che brillano sbalorditi…questa cosa ovviamente per lei si traduce nell’essere almeno 10 passi avanti rispetto a tutte le sue amichette e la rende troppo figa!

Così per il suo compleanno ho pensato di creare questa nail art dedicata solamente a lei
Questo kit LUXURY FRENCH Pupa ha ormai qualche mese, ma io ne sono letteralmente innamorata, è come una sorta di calamita che mi porta sempre a sceglierlo quando vado a cambiare lo smalto e poi non mi annoia mai. Lo tolgo solo perché dopo una settimana comincia a rovinarsi, ma se riuscissi a farlo durare di più lo terrei su senza problemi.

E così per la mia piccolina questa sarà l’ennesima novità, uno smalto opaco che non credo abbia mai visto, di un verde intenso, coprente alla prima passata e che da solo fa già il suo bel colpo di scena, accompagnato da uno smalto super brillante, effetto specchio, lucidissimo anche senza top coat, ricco di riflessi da farlo sembrare sempre come appena applicato, quasi un effetto bagnato.

E’ il mio preferito in assoluto!

Con questa nail art spero di regalare alla mia nipotina un altro effetto sorpresa, qualcosa da raccontare alle sue amichette, una serata di prove da fare sulle varie combinazioni e tante risate davanti ad una bella fetta di pandoro.

Tanti auguri piccolina (per me lo sarai sempre) e benvenuta in questo nuovo capitolo della tua vita che ti regalerà mille sorrisi e qualche lacrima, spero poche, nuove esperienze e cose da imparare e che purtroppo per me ti vedrà crescere alla velocità della luce!

Ti voglio bene tesoro!

mercoledì 5 dicembre 2012

VICHY AERA TEINT PURE…

Ebbene sì, è quasi con le lacrime agli occhi che questa settimana ho dovuto salutare il mio fondotinta preferito.


E’ finito che più finito di così non si può…ho cercato di spremerlo fino all’ultima goccia, ma non c'era proprio più niente da fare e mi sono rassegnata all'addio.

Dopo aver provato tanti prodotti, questo fondotinta Vichy l’ho letteralmente adorato…ha tutte le caratteristiche che ho sempre cercato per il make up della mia pelle.

Lo utilizzo ormai da quasi due anni e, sinceramente non mi ricordo come ho fatto questa fantastica scoperta, forse grazie a qualche campioncino sbucato da chissà quale rivista…
Ho un'adorazione sfrenata per i campioncini e, salterei alla gola di tutte quelle commessine che, in profumeria hanno le manine tirate e non te ne danno nemmeno uno. Ma cosa se ne fanno, la collezione sotto al bancone???

Ma torniamo a noi…

Questo VICHY AERA TEINT PURE è un fondotinta fluido disponibile in 5 tonalità (quella più vicina al mio incarnato è la numero 35, dalla boccetta può sembrare forse un po' scuro, ma vi assicuro che per la mia carnagione quasi cadaverica è perfetta), ha un SPF 20 e la confezione è quella classica in vetro da 30 ml, con il beccuccio dosatore.
Come tutti i prodotti Vichy si acquista solo in farmacia/parafarmacia al prezzo di circa 20,00 euro.

Per quanto mi riguarda si tratta davvero un ottimo prodotto, innanzitutto ne basta pochissimo, si stende molto facilmente e uniforma perfettamente l’incarnato coprendo le piccole imperfezioni.

La cosa che mi piace di più di questo fondotinta è che non fa l’effetto mascherone, infatti è molto leggero, sul viso è impercettibile e si fonde perfettamente come una seconda pelle.

Questo sua texture molto leggera ovviamente è sinonimo anche del fatto che non ha una coprenza totale, ma per il mio trucco da giorno (ma non solo) e per la mia pelle che non ha chissà che imperfezioni va alla grande, soprattutto perché lo tengo su tutto il giorno e non mi da particolari problemi.

Personalmente non sono una da ritocchi, non mi piace aggiustare il trucco, pertanto sono sempre alla ricerca di prodotti che possano accompagnarmi durante le mie attività giornaliere resistendo alla perfezione e senza che mi diano il minimo fastidio…questo aspetto per me è molto importante, altri fondotinta apparentemente sembravano sposarsi perfettamente con la mia pelle, ma dopo qualche ora invece cominciavano a rivoltarsi contro, dandomi la sensazione di avere il viso sporco e unto, sentendo la forte necessità di lavarlo e liberarmi da quella tortura.

A proposito di unto…altra cosa molto importante è che questo fondotinta opacizza perfettamente il viso  rendendolo naturale e impeccabile per tutto il giorno.

Unica critica che posso muovere è che come la stragrande maggioranza dei fondotinta anche questo, seppur venduto in farmacia, non ha un INCI stupendo, ma in ogni caso sulla mia pelle non ha dato alcun tipo di problema, forse proprio per la sua formulazione molto leggera.

Ad ogni modo, per il momento ho deciso di salutare questo meraviglioso prodotto a favore di questo compatto dell’Avène…
Per il momento sembra un valido sostituto ma più vanti saprò dire qualcosa di più…

sabato 1 dicembre 2012

CURRICULUM VITAE EUROPEO...


Devo ammettere che il corso di formazione che ho scelto sta andando alla grande, l’argomento è interessantissimo (almeno per quel che mi riguarda) e spero davvero che al termine possa inserirmi con successo nel settore e dare una svolta alla mia vita da precaria.

Oltre alle varie materie specifiche, la scorsa settimana abbiamo fatto un primo incontro di orientamento con una psicologa…all’inizio l’idea non è che mi facesse proprio impazzire, ma poi ho scoperto che si tratta di una persona disponibilissima e che ci aiuterà nella stesura del curriculum e della lettera di presentazione e nell’approccio con il colloquio di lavoro.

Ma veniamo al primo dei tanti step per la ricerca di un posto di lavoro…il CURRICULUM VITAE!

La psicologa del corso sostiene fortemente che la forma più appropriata per la stesura del curriculum sia il formato europeo...sinceramente a me questa modalità non è mai andata particolarmente a genio e, nonostante tutte le mie buone motivazioni, non c’è stato verso di farle cambiare idea.

Per me il curriculum in formato europeo è totalmente impersonale, una paginetta word standard da compilare con tutte le informazioni richieste, in un determinato carattere e con un layout ben preciso.
 Non aggiunge niente ad una persona, anche perchè compilare questo modello non richiede il minimo sforzo di elaborazione da parte dei candidati che non fanno altro che riempire con le loro ditina tutti questi bei campi vuoti.

Magari ne ho un’idea totalmente distorta, ma se io fossi un valutatore e mi vedessi arrivare 10 curricula tutti uguali e solamente uno con un formato personalizzato, ne sarei sicuramente maggiormente incuriosita e sarebbe il primo che andrei a spulciare.

Un curriculum personalizzato trasmette subito la sensazione che quella persona nel redigerlo ci abbia messo del suo, abbia prestato attenzione alla scelta del carattere, a dove posizionare strategicamente i grassetti, all’impaginazione giusta e alla completezza e sinteticità dei contenuti.

Mi da l’idea di una persona che ha preso in mano se stessa e le sue conoscenze cercando di renderle al meglio per iscritto e far passare a chi legge il messaggio di essere una persona a cui non piace omologarsi e che ha interesse nel mantenere una propria identità.
Secondo me il curriculum è un biglietto da visita personale e come tale non può essere standardizzato.

Io sono per la diversità…

Sono rimasta sbalordita dallo scoprire che al corso su 18 partecipanti eravamo in 3 a non avere questo benedetto curriculum in formato europeo.

Certi millantavano addirittura il fatto che molti selezionatori cestinassero i curricula che non avessero quel formato…ma siamo impazziti???

Cosa ancora più assurda è la motivazione per la quale questo appropriatissimo formato europeo fosse l’unico accettabile: i selezionatori sanno dove andare a prendere le informazioni perché conoscono come è strutturato e così se non vogliono leggere tutto vanno a cercare solo quello che gli interessa!

Ora…io non posso credere che una persona che gestisca la selezione del personale non possa fare lo sforzo di leggere un curriculum per intero e che gli scenda l’ernia se non sono tutti identici e precisi.
La selezione del personale è un processo delicato, chi fa questo lavoro ha il compito importantissimo di scegliere delle persone che entreranno in un ambiente lavorativo, a volte delicato e non possono permettersi farlo a casaccio, spulciando qua e là qualche informazione…

Forse non ho mai capito niente sulla selezione del personale...
Fatto sta che non c’è stato verso di far valere le mie motivazioni e ho dovuto adattare il mio curriculum a questo caspita di formato europeo che adesso la psicologa si prenderà la briga di guardare ed eventualmente correggere…

Dovrò rassegnarmi, per questo corso il mio biglietto da visita sarà uguale a quello degli altri 17 partecipanti oltre che a quello di chissà quante mila persone la fuori in Italia…

BLOGGER WE WANT YOU!

Come ogni giorno oggi mi sono messa a controllare la mia mail personale e non vi dico la mia faccia quando è apparso questo messaggio...


All'improvvisio gioia, emozione...cliccando sull’immagine si è aperta una porta magica…una pagina che riga dopo riga, leggendola, ha fatto brillare sempre di più i miei occhi, innescando nella mia mente tanti punti interrogattivi ma anche tante certezze.
Così...
anche se il mio blog è “appena nato”…
anche se il mio blog non ha molti followers (che fa tanto figo chiamarli così)…
anche se il mio blog non lo seguono in molti…
anche se…

e potrei scriverne altri mille di anche se, ma alla fine voglio provare!

Perchè nel mio blog ci credo, dentro di me vive la speranza che con il tempo possa crescere pian pianino e diventare una piazza sulla quale condividere opinioni anche diverse e confrontarsi!

E’ la mia finestra sul mondo, dalla quale posso affacciarmi anche in pigiama, struccata  e con la pinza tra i capelli e dalla quale raccontare a tutti quello che penso, che mi succede, che sperimento.

E’ la proiezione scritta delle mie idee, le parole che non ho avuto modo dire per chissà quali motivi, la voglia di condividere esperienze, di consigliare ciò che mi colpisce e sconsigliare batoste che altri possono risparmiarsi.

Il mio blog sono io…è la mia passione sfrenata per il beauty ma non solo, è la voglia che ho di raccontarmi e di raccontare come girano le cose dalle mie parti.

Per tutti questi motivi questa grande iniziativa mi ha elettrizzata…

Ancora non mi sembra vero che GRAZIA.IT dia la possibilità ad una come me di condividere i nostri mondi, di poter essere parte della loro grande famiglia esprimendo quello che penso con la stessa sincerità e con lo stesso cuore che metto nel mio blog.

Per me GRAZIA è uno di quei luoghi irraggiugibili, il profumo delle sue pagine patinate prima ancora di sfogliarle (amo sentire il profumo delle riviste…ti ci fa immergere completamente), un sito così ricco e vario da passarci le ore senza nemmeno rendersene conto.

Ovviamente è la sezione IT BEAUTY che mi rapisce letteralmente…è una fonte di ispirazione a 360 gradi, dal trucco e parrucco, idee per la manicure, consigli sui prodotti, novità…pagine  e pagine che mi invogliano costantemente alla sperimentazione, all’approfondimento e che accrescono a dismisura la mia passione per questo mondo.

Sono pagine che sposano perfettamente il mio concetto di bellezza, che danno voce alle persone come me creando un filo rosso con i marchi e le persone “addetti ai lavori”.

Un mondo che da leggerezza alla mia vita, mi consente di staccare la spina, sul quale posso esprimere la mia opinione, che posso adattare alle mie esigenze e fare completamente mio…la mia arte!

Io ci credo e ci provo…però potresti farlo anche tu…BLOGGER WE WANT YOU!

martedì 27 novembre 2012

VIA LO SMALTO...

Per chi come me ama mettersi lo smalto, uno dei problemi più grandi è avere il solvente perfetto che lo rimuova in modo impeccabile e che allo stesso tempo non rovini le unghie.
Nel corso del tempo se ne incontrano e provano di tutti i tipi e al momento non sono ancora riuscita a trovare un solvente privo di acetone e che faccia il suo lavoro come si deve.
Nonostante il suo essere un pessimissimo ingrediente, al momento è l’unico in grado di rimuovere completamente lo smalto senza stare lì a strofinare più di tanto e, tra tutti i prodotti della categoria devo ammettere che c’è acetone e acetone!

Già perchè non tutti i solventi seppur composti con lo stesso ingrediente sono uguali…
Il peggiore che mi sia capitato fra le mani è sicuramente questo qui:


L’OREAL SOLVENTE PER UNGHIE PULITE E LISCE AZIONE RAPIDA.

L’ho comprato al supermercato e, almeno dalle mie parti, è quello che si vede praticamente dappertutto, il che (forse sbagliando) mi fa supporre che sia quello maggiormente utilizzato.
Come si può ben vedere l’ho utilizzato a lungo, pensando che il problema fossero le mie unghie troppo deboli e non il solvente in sé…cosa di cui mi sono ricreduta cambiando prodotto.

Ma veniamo al pratico…

Il compito di rimuovere lo smalto lo fa, peccato che con esso si porti via anche qualche strato di ughia!
Già…una volta passato il batuffolo sulle unghie cominciano a comparire come delle pellicine, il che fa pensare subito che siano residui di cotone ma, quando si va a passare il dito per cercare di rimuoverli, ci si rende subito conto che non si tratta di peletti ma di unghie sfogliate...decisamente la cosa a me ha fatto venire un mezzo infarto!

Anche perché questo “fantastico” danno è abbastanza permanente, infatti per un po’ le unghie rimangono solcate e frastagliate e non hanno nemmeno il tempo di crescere che si spezzano!
La cosa divertente è che sul retro del flacone c’è questa bella indicazione:


…nulla da dire sul fatto che rimuova lo smalto in modo rapido e senza lasciare residui, ma sul fatto che lo faccia...

PRENDENDOSI CURA DELLE UNGHIE E MANTENENDOLE LISCE IN TUTTA DOLCEZZA

mi lascia al quanto perplessa!

 Da un po’ invece sto utilizzando questo prodotto PUPA: LEVASMALTO PER UNGHIE CON ESTRATTO DI ALGA ROSSA RINFORZANTE.

Anche questo prodotto è composto da acetone ma devo ammettere che non rovina assolutamente le unghie, rimuove lo smalto perfettamente e ha anche un profumo molto gradevole.
L’unico appunto che posso fare è solo quello che occorre bagnare spesso il batuffolo di cotone perché il prodotto tende ad evaporare in fretta, ma poco male in quanto le unghie ne escono totalmente intatte!
Il prezzo di questo prodotto si aggira intorno ai 6,00 euro ma, per quel che mi riguarda, sono ben spesi in quanto dura a lungo e il risultato è davvero ottimo soprattutto per la salute delle unghie.

In ogni caso sono ancora alla ricerca del solvente perfetto, purtroppo mi piace troppo mettere lo smalto ma mi sono resa conto sulla pelle delle mie unghiette quanto dei prodotti scadenti possano essere dannosi e di conseguenza quanto sia importate cercare solventi che cerchino di limitare il più possibile i danni.

La ricerca continua…

giovedì 22 novembre 2012

IL PRIMO GIORNO…

Dopo tanto sperare, alla fine sono stata presa ad uno di quei famosi corsi di formazione professionale finanziati dalla regione, magicamente sono risultata idonea e…oggi è iniziato!

Per quanto sia diverso è un po’ come tornare a scuola e, dopo tanti anni la tensione era davvero alle stelle…
Arrivare in un posto e non sapere dove andare, in quale punto dell’aula posizionarsi, pensare a come saranno le persone che per 6 mesi saranno i tuoi compagni, se sarà facile fare amicizia, come saranno i docenti…e poi il dubbio e allo stesso tempo la speranza più grande…chissà se il corso sarà davvero interessante e qualificante o se si tratterà di una semplice perdita di tempo!

Fatto sta che per forza di cose questa mattina tanti dubbi si sono sciolti…

Arrivata all’istituto per non correre il rischio di sbagliare, ho chiesto subito in segreteria quale fosse l’aula e così ho fatto il mio ingresso.
L’aula mi ha sorpreso, i banchi non avevano la classica sistemazione in fila uno dietro l’altro davanti alla cattedra ma componevano un quadrato del quale faceva parte anche il posto che sarebbe stato occupato dal docente.
E’ stato molto rassicurante…

In breve tempo l’aula si è riempita e, come spesso accade, di 18 allievi 3 erano ragazzi…chissà perché il sesso maschile è sempre quello meno numeroso.

L’unica eccezione a questa quasi regola l’ho incontrata nel POSTO FANTASTICO in cui la predominanza maschile era quasi spaventosa!

Ad ogni modo poco dopo siamo stati raggiunti dalle coordinatrici del corso che si sono dimostrate subito molto disponibili dandoci innanzitutto la possibilità di darsi del tu e lasciandoci i loro recapiti personali.

Le prime due ore sono trascorse con la presentazione del corso che sembra davvero molto interessante e completo, 400 ore in aula affrontando tutte le materie dal punto di vista teorico e pratico con docenti competenti per materia e, infine 200 ore di stage presso aziende da loro contattate.

Ovviamente non c’è la garanzia che al termine dell’esperienza in azienda queste siano disponibili all’assunzione, però ci hanno detto che molti ex allievi hanno con esse dei contratti di collaborazione, il che non è comunque assolutamente male.

Dopo una breve pausa si è dato inizio a quello che è il corso vero e proprio e il primo docente ha fatto il suo ingresso.

In realtà una docente, professionista del settore, occupata e affermata nello stesso. Anche questo aspetto mi ha sorpreso piacevolmente, il fatto che a tenere le lezioni siano delle persone occupate attivamente nel campo di sicuro può garantire una formazione aggiornata, attuale e fondata.

Non abbiamo iniziato subito con la lezione, ma abbiamo fatto un giro di presentazioni un po’ per conoscerci e dal quale sono emerse le più svariate tipologie di persone.

L’età della classe è molto varia, ci sono neodiplomati, neolaureati e diplomati e laureati con chi più e chi meno anni di esperienza lavorativa nei settori più vari.

Ascoltare le esperienze altrui ti fa sentire un po’ meno sfortunata, a volte pensi di essere sul gradino più basso della scala lavorativa ma confrontandosi con gli altri ci si rende conto che ci sono situazioni ben peggiori e raccapriccianti delle proprie e davvero non c’è limite al peggio.

Credevo che l’unica cosa che ci accumunasse tutti potesse essere il fatto di essere disoccupati, ma mi ha molto delusa e amareggiata scoprire che tra noi una persona sia attualmente occupata con un contratto a tempo determinato in scadenza.

Magari sbaglio, ma a mio parere questa persona sta occupando ingiustamente il posto di un’altra che magari lotta con l’occupazione da anni e che vedeva come me in questo corso la possibilità di riqualificarsi, rinnovarsi e spendersi in modo diverso nel mondo del lavoro.

Tra l’altro si tratta di una persona giovanissima che avrebbe davanti a sé ancora un sacco di possibilità e, il pensiero che probabilmente stia occupando il posto di una persona più adulta che forse moralmente si sente già vecchia per il mondo del lavoro mi fa davvero tanta rabbia.

E’ tristissimo constatare che, un po’ ovunque, esistono ingiustizie di fronte alle quali si è totalmente impotenti…

martedì 20 novembre 2012

NOTTE D’EVASIONE...

Lo scorso fine settimana, io e la mia dolce metà, abbiamo deciso di passare un week end fuori e così un po’ per l’indecisione e un po’ per la voglia di scoprire posti nuovi abbiamo deciso di acquistare un Wonderbox dal tema NOTTE D'EVASIONE appunto.

La scelta è stata dettata anche dal prezzo molto conveniente, infatti per EUR 59,90 si ha la possibilità di passare una notte per due, in un hotel a 3 stelle con colazione inclusa, cosa che a volte nemmeno il miglior  Booking riesce ad offrirti.

Così con il nostro cofanetto alla mano, ci siamo lanciati alla ricerca del posto…la scelta è davvero molto ampia tra la guida e il sito internet e prendere una decisione diventa davvero difficile.

Per restringere un po’ il raggio d’azione abbiamo deciso di non allontanarci troppo da casa, così abbiamo escluso tutto il centro e il sud…e nonostante ciò il nord continuava ad avere una gran varietà di posti.
Abbiamo ristretto ancora il campo e ci siamo concentrati sul centro-ovest, così e iniziato lo spoglio delle proposte.

In passato ci era stato regalato uno Smartbox che avevamo trovato molto pratico, anche perché attraverso il sito internet era possibile valutare tutte le proposte e verificare direttamente on-line la disponibilità di ogni struttura.

Pensavamo che il sito Wonderbox funzionasse un po' allo stesso modo, in realtà in questo caso, se si sceglie la consultazione on line, la scelta delle strutture è più ampia rispetto a quelle contenute sulla guida con la pecca che nelle descrizioni delle strutture non ci sono i recapiti di contatto (cosa che invece è presente all’interno del cofanetto).

Questa cosa risulta davvero scomodissima perché se la scelta ricade su una struttura presente solo on-line (come abbiamo fatto noi), innanzitutto non è possibile verificarne direttamente sul sito la disponibilità, bisogna effettuare un’ulteriore ricerca per  recuperare i contatti e infine bisogna armarsi di telefono e buona volontà alla ricerca della struttura libera.

Se si è fortunati e al primo colpo la struttura è libera tutto questo porta via al massimo 5 minuti ma se, come nel nostro caso, vanno a vuoto una decina  di tentativi, si può ben capire come possa partire una buona mezza giornata alla ricerca di un buco disponibile con incazzatura allegata, facendo sfumare l’idea di un rilassante fine settimana senza troppo sbattimento sul posto da scegliere.

Anche qui però, mi tocca esprimere qualche dubbio: è metà novembre, fa freddo, c’è questa benedetta crisi e la gente non dovrebbe essere molto propensa agli spostamenti e allo spendere soldi anche perché pranzo e cena sono a proprie spese…

Come è possibile che delle 10 strutture contattate 9 fossero al completo???

Sinceramente a me sorge il dubbio che gli albergatori alla parola “assegno regalo” storcano un po’ il naso e si nascondono dietro un tutto completo per evitarsi la scocciatura, tutto ciò facilitato dal fatto che non essendo possibile la consultazione delle disponibilità on-line occorra contattarli telefonicamente e affidarsi ciecamente a quello che dicono.

Ad ogni modo, dopo tanta fatica, siamo riusciti a prenotare in una splendida struttura nei pressi del Lago di Como, molto moderna e arredata ottimamente e ci siamo passati il nostro bel fine settimana di relax!

1-0 per Smartbox e per il Booking on-line!

giovedì 15 novembre 2012

SAPORI DI VERNICE…

Tutto ciò che è in vernice mi esalta, mi fa brillare gli occhi come entrare in una profumeria vedere quella schiera di ombretti tentatori.


Adoro soprattutto le scarpe, sembrano quasi animate, vivono di luce propria quasi gli mancasse solo la parola per urlare e trasmettere a tutto il mondo la loro grinta!
Le scarpe in vernice hanno quella verve in più che le rende fiere di sgambettare per le vie della città, consapevoli di farsi ammirare e di attirare qualche sguardo.
Specialmente se alte, slanciate…con qualunque outfit sono loro le protagoniste del look e lo rendono senza alcuna ombra di dubbio sofisticato e con una marcia in più.

Ne vado matta sin da quando ero bambina, quando a farla da padrona erano in versione ballerina e ogni volta non vedevo l’ora di indossarle con qualche gonna che rigorosamente “facesse la ruota”!
Mi sentivo una principessa con quei gioielli ai piedi e non c’era verso, i miei potevano farmi vedere mille altre scarpe, la mia decisione ricadeva sempre su di loro.

Adesso la scelta si è fatta più vasta, alte, basse, con i lacci, décolleté, con il plateau, a spillo…
Ma le mie preferite rimangono queste:

hanno quel minimo di plateau da renderle comode anche per la maratona di New York e poi diciamolo, non c’è niente da fare, il plateau è sempre il plateau…oltre a dare un certo non so che alla scarpa sa rendere comodo anche uno stiletto con il tacco chilometrico!

Questo modello lo trovo un passepartout: con le gonne, i jeans, leggings, con un look più elegante ma anche sportivo, sono il tocco in più per qualunque outfit…

e poi cosa da non poco conto moralmente ti mettono una marcia in più!

La sola idea di averle ai piedi ti dona...
quella piega dal parrucchiere che non hai potuto fare...
quel make up che non hai avuto tempo di realizzare...
la manicure che non ti sei più fatta perché alla fine ieri hai preferito accoccolarti sul divano e guardare quella serie che ti piace tanto...
quell’accessorio che non hai saputo abbinare…

Allo stesso modo adoro lo smalto sulle unghie, laccato, perfetto, impeccabile, rende la mano immediatamente curata sia con le unghie corte che lunghe…dona un tocco di personalità in più anche alla tastiera più triste!

E poi…entrare in una stanza appena ritinteggiata, ti trasmette subito quella sensazione di nuovo, il carrozziere che rimette a posto la tua macchina e con quella passata di colore la ritrasforma in una carrozza splendida splendente come appena uscita dal carrozziere.

La vernice….cambia tutto!

lunedì 12 novembre 2012

NEL MULINO CHE VORREI…

Questa mattina, con grande stupore, è stata recapitata a casa mia una dolce sorpresa…


Mulino Bianco (a dire il vero già da un bel po’ di tempo), ha dato vita ad un’iniziativa a mio avviso molto carina, interessante e soprattutto premiante!

Hanno istituito il sito internet Nel Mulino che Vorrei, all’interno del quale, dopo essersi registrati, i consumatori possono esprimere opinioni, proporre idee e iniziative e contribuire alla ricerca dell’azienda rispondendo ai questionari periodici che Mulino Bianco propone.

In particolare l’attività di risposta ai sondaggi, conferisce ad ogni iscritto un punteggio e, accumulando questi punti, l’azienda premia l’impegno e il tempo dedicato inviando in modo totalmente gratuito una serie dei loro prodotti.

Grazie all’attività da me svolta sono arrivata alla soglia base di 400 punti e, la foto in alto è quello che ho ricevuto.
In particolare si tratta di :
-          una confezione di Batticuori
-          una confezione di Sgranocchi
-          una confezione di Chicchi di Cioccolato (tra l’altro un nuovo prodotto!)
-          una confezione di frullato Storie di Frutta gusto uva, lampone e mirtillo
-          una confezione di frullato Storie di Frutta gusto uva, pesca e albiccocca
-          una confezione di frutta al cucchiaio di Storie di Frutta gusto mela, banana e pera. 

Che dire…niente male!!!Considerando inoltre che le confezioni sono nel formato che si trova in commercio e non si tratta assolutamente di campioni di prova!

Secondo me è un’iniziativa davvero carina ed originale, anche perché il tempo da dedicare ai questionari è davvero irrisorio, si tratta davvero di un paio di minuti d’orologio e con questi premi ti invogliano proprio a dare un contributo e a spendere un po’ del tuo tempo sul sito.

Inoltre non bisogna nemmeno stare lì a tampinare il sito in attesa di un nuovo questionario in quanto Mulino Bianco avvisa tramite e-mail ogni qual volta è disponibile.

Ovviamente non si è obbligati a rispondere sempre, infatti non completare un questionario non comporta assolutamente nulla se non la mancata assegnazione dei punti relativi a quella attività.

Io sono molto contenta e soddisfatta di questa iniziativa e credo che tutti dovrebbero cogliere al volo la fantastica opportunità!

domenica 11 novembre 2012

GEOMAR STRUCCANTE OCCHI LENITIVO

Entusiasta dalla review sul prodotto in questione
GEOMAR STRUCCANTE OCCHI LENITIVO CON BIO FIORE DI ALTEA
sul sito MakeUpWorld Italia e del quale vi lascio il link:

mi sono lanciata alla caccia di questo prodotto, condividendo con l’autrice dell’articolo, la ricerca di prodotti naturali per la cura del proprio corpo e, in particolare, del viso.
Con un po' di rammarico mi tocca però smentire la sua recensione ma partiamo dall'inizio…

Il fatto che un tale prodotto potesse essere facilmente reperibile al supermercato ha incoraggiato e facilitato la mia ricerca, in quanto, almeno nella mia zona, il marchio GEOMAR è capillarmente distribuito nella stragrande maggioranza dei supermercati.

Ho scoperto guardando nel reparto beauty che questo marchio oltre ai classici prodotti snellenti ha anche una linea dedicata alla pulizia e cura della pelle del viso (cosa che non avevo mai assolutamente notato), ma al momento ho deciso di acquistare solamente questo prodotto per provare che la sua efficacia fosse al pari degli altri struccanti occhi per lo più bifasici.

Per le proprie tasche si rivela innanzitutto un ottimo acquisto in quanto con EUR 4,31 (questo il prezzo dell’iper in cui l’ho acquistato e di un paio di altri in cui l’ho visto) ci si porta a casa 150 ml di prodotto, considerando che gli altri struccanti che tutti vediamo esposti hanno un prezzo lievemente maggiore ma per un formato da 125 ml.

Arrivata a casa, come faccio per tutti i prodotti BIO o spacciati come tali, mi sono messa a ricercare gli ingredienti sul solito BIODIZIONARIO ed è stato tristemente amaro constatare che già il terzo ingrediente avesse un bel bollino rosso!

Come se non bastasse oltre all’acqua e alla glicerina, gli unici ingredienti verdi sono 2 su tutta l'elenco...a mio avviso non è definibile nemmeno “quasi bio”, vi assicuro che ci sono prodotti con tanti di quei bollini verdi nella composizione che c’è da organizzarci i pic nic di pasquetta con tutta la famiglia!

Altra delusione…non rimuove il trucco occhi alla perfezione come altri struccanti seppur schifosi. A me lascia sempre l’alone nero di mascara, eye liner, matita e quant’altro  a cornice degli occhi che, al mattino dopo appena svegli da quel bellissimo effetto panda!
Direi che questo non si possa proprio definire struccante occhi...
Sicuramente è un prodotto che non vedo l’ora di finire e che purtoppo non ricomprerò.
Per i più pazienti e dediti alla ricerca, ecco l'elenco completo degli ingredienti...

giovedì 8 novembre 2012

LABBRA DA BACIARE…

Purtroppo con queste giornate avvolte sempre da un filo d’aria, il mio difettaccio di bagnarmi sempre le labbra le rende nel giro di poche ore secchissime.
...ma roba che non riesco nemmeno a ridere talmente mi tirano e inevitabilmente spaccandosi eccole riempirsi di fastidiosissime e orripilanti pellicine.

Ormai è da tempo che non uso più il classico labello, ultimamente mi ero data alla vichy che aveva uno stick davvero fantastico che,
come tutte le cose belle finiscono in fretta,
questo è stato tolto dal mercato per lasciare spazio all’unico burro cacao di casa della linea ESSENTIELLES.

Purtroppo niente a che vedere con il prodotto che ha sostituito, questo stick non riparava assolutamente i danni del freddo già presenti sulle labbra, semplicemente donava una leggera protezione ma strofinandosi le labbra le pellicine presenti si sentivano tali e quali tipo effetto scrub sulle labbra.

Così ho deciso di rivolgermi alla BIOBOTTEGA che mi ha consigliato il BALSAMO PER LABBRA di LAVERA.
Non sono un amante degli stick labbra alla frutta ma purtroppo il gusto neutro era terminato e così mi sono lanciata sul gusto lampone.

Beh, devo dire che sono rimasta piacevolmente sorpresa...il profumo è indubbiamente al lampone, è molto intenso e goloso ma applicato sulle labbra il gusto è praticamente impercettibile e sembra di avere su un burrocacao neutro.

Ovviamente LAVERA è un prodotto BIO pertanto non sto a soffermarmi particolarmente sulla bontà degli ingredienti per i quali vi rimando al sito del biodizionario (www.biodizionario.it).
La cosa fantastica di questo prodotto è che applicandolo neutralizza completamente qualsiasi ruvidità delle labbra (immediatamente ho ricominciato a ridere senza correre il rischio di strapparmi tutto), le ripara, le protegge e soprattutto le protegge a lungo.

Resiste molte ore sulle labbra nonostante il vizio (almeno il mio) di mangiarselo un po’, pertanto non occorre appiccarlo spesso come mi succedeva con altri stick.

Il prezzo per questo prodotto BIO non è più alto di altri prodotti normali che si trovano in commercio e nei comuni supermercati, EUR 3,75 per 4,5 grammi di prodotto, prezzo per me validissimo considerando gli ottimi ingredienti completamente naturali con i quali è realizzato e la durata molto lunga del prodotto proprio per il fatto che non occorre riapplicarlo spesso durante il giorno.
Direi che adesso le mie labbra potranno sfidare l'inverno che incombe!

martedì 6 novembre 2012

FORMAZIONE PROFESSIONALE…

Della serie non si smette mai di imparare…
terminato il contratto nel POSTO FANTASTICO io e la mia "collega preferita" e compagna di avventure/sventure, abbiamo deciso di iscriverci ad uno di quei corsi professionali per disoccupati finanziati dalla regione.

...anche perché dei 6 bidonati noi due siamo le più “anzianotte”, il mondo del lavoro è davvero assurdo, passi la maggior parte del tuo tempo ad essere considerata troppo giovane ma quando improvvisamente resti disoccupata ti senti immediatamente troppo vecchia e poco competitiva perchè una nuova azienda ti prenda in considerazione.
Così è iniziata la caccia al corso di formazione professionale più appetibile nel merato del lavoro, adatto alle nostre competenze, che ampliasse il nostro profilo professionale e che, cosa da non poco conto fosse FINANZIATO!
Devo ammettere che tra i vari enti l'elenco delle opportunità formative è davvero ampio...peccato che:
c’è la crisi e di conseguenza figuriamoci se la regione ha la benché minima intenzione di approvare corsi professionale per noi insulsi disoccupati (questo era quello che ci dicevano tutti e invece qualcosa si sta smuovendo)...
il corso che abbiamo scelto è stata l'opzione di altri millemila disoccupati per un numero di posti limitatissimo e così ,anche in questo caso, come per un posto di lavoro, bisogna passare da colloqui motivazionali!
Fatto sta che siamo state convocate per il colloquio di selezione e così la guerra alla conquista del nostro banchetto di scuola tra sedici disponibili è cominciata.
E' stato subito rassicurante sapere che la scelta non era dettata da nessuna caratteristica particolare ma tra tutti i possibili candidati i selezionatori giudicano chi è più o meno idoneo.

Quindi speri vivamente di risultare abbastanza simpatica, vestita quantomeno decentemente e del gusto del selezionatore, di avere lo smalto giusto, le scarpe adatte o una borsa di gradimento, che il trucco non sia sbavato e che i capelli tengano la piega…e se quelli che portano gli occhiali non fossero ben accetti?
No perché io sul lavoro li indosso sempre (odi et amo del computer) ma non vorrei che avessero compromesso la mia partecipazione al corso di ben 600 ore più altre 300 di stage!!!

Cosa ci si riduce a pensare…

Come se non bastasse si scopre che a questi corsi PER DISOCCUPATI si siano pre-iscritti anche laureati!

Adesso diamo una definizione di DISOCCUPATO…
per me  dicesi DISOCCUPATO una persona che aveva un lavoro e adesso non ce la più e che, per riqualificarsi, decide di fare un corso di formazione professionale finanziato dalla regione (è un disoccupato, non può spendere migliaia di euro in corsi privati) che ti da la possibilità di fare uno stage presso un'azienda con l’eventualità che l’azienda stessa ti tenga.

Nella categoria sopra descritta non rientrano le persone che dopo la maturità (scolastica) hanno passato 10 anni della loro vita a frequentare corsi universitari, finanziati da mamma e papà, senza conciliare la cosa con uno straccio di lavoro…
che li facciano loro i corsi a pagamento!

No no no, questi soggetti dovrebbero essere esclusi a prescindere...
Non mi resta che affidarmi alla buona sorte!

domenica 28 ottobre 2012

4 FASI PER UNGHIE PERFETTE...UNA VOLTA E MAI PIU’!

Quando l’ho acquistata ne ero molto fiera, da KIKO a soli 3,90 euro mi ero portata a casa una lima a quattro fasi che non sembrava proprio niente male e il prezzo non era nemmeno in saldo!
Ovviamente, arrivata a casa, non vedevo l’ora di provarla e così mani a bagno, olio, spingi cuticole e…finalmente ero pronta per realizzare la più splendida delle manicure…
Il NAIL BUFFER è molto semplice da usare, ogni lato della lima è numerato e rispecchia esattamente le fasi da seguire:
FASE 1…con questo lato possiamo limare le nostre unghie, accorciarle e darle la forma che desideriamo
FASE 2…questo lato del buffer serve invece a definire la forma dell’unghia ed eliminare i residui della limatura precedente
FASE 3…a questo punto passiamo alla definizione della superficie dell’unghia e questo lato serve proprio ad eliminare eventuali irregolarità della nostra unghia in modo da renderla più omogenea e liscia
FASE 4…ultimo step che ci permette di lucidare la superficie delle nostre unghie. Il risultato di quest’ultima fase è davvero evidente e sull’unghia sembra quasi si sia applicato uno smalto trasparente.
Al primo utilizzo ero totalmente soddisfatta del mio acquisto, la lima in tutte e quattro le fasi ha fatto esattamente il suo dovere!
Ovviamente dopo circa due settimane era arrivato il momento di rifare la manicure completa e poi quando si hanno le “armi” giuste tra le mani, risulta tutto più facile e piacevole…ci si sente delle professioniste e l’entusiasmo di sbizzarrirsi e alle stelle.
Così mi sono armata del mio fantastico NAIL BUFFER e…
non potevo crederci…si era rotto, non rotto nel vero senso della parola, ma non funzionava più, le quattro fasi erano totalmente esaurite, la grana delle lime era totalmente usurata e l’unica superstite era l’ultima, praticamente la più inutile…
…eppure sulla confezione non c’era scritto che fosse monouso.
Delusione alle stelle…non sarò io che ho delle unghie bioniche???

giovedì 25 ottobre 2012

TEST PSICOATTITUDINALI…

E fu così che il giorno del colloquio “A VOLTE RITORNANO…” è arrivato.

Varcata la soglia dell’azienda, non era praticamente cambiato nulla, stessa reception, una ragazza giovanissima a chiederti cortesemente di accomodarti in attesa della Dottoressa e i classici dieci minuti di attesa.

Prima di me c’era un'altra “pretendente al trono”…accompagnata dalla mamma.
Non so per quale motivo, ma non ho mai apprezzato particolarmente chi si fa accompagnare da qualsivoglia persona ai colloqui…se io fossi l’esaminatrice, toglierei al possibile candidato già cinque punti per la scarsa autonomia, indipendenza e poca sicurezza di sé…

ma a me tocca essere giudicata…

La sala del colloquio era quella di cinque anni prima e anche la chiacchierata come allora è stata molto piacevole e tranquilla, ovviamente mi è stato chiesto nuovamente il motivo del mio rifiuto preistorico e…che bello, non si ricordavano nemmeno la posizione che mi avevano proposto, anzi risultava anche strano mi avessero convocata per un posto in reception…figuriamoci a me!

Sta di fatto che la posizione questa volta è molto interessante e se mi prendessero, sarei la persona più felice del mondo anche perché si tratterebbe di un contratto di apprendistato di tre anni alla fine dei quali si trasformerebbe in un tempo INDETERMINATO!!!

La nuvoletta sulla quale stavo già fantasticando è scoppiata in fretta quando mi è stato detto che dopo questo colloquio iniziale l’iter di selezione prevedeva un test pratico e due test PSICOATTITUDINALI per un numero indefinito di persone, e senza nessuna urgenza di inserimento!!!

LI ODIO…

Ora…se si trattasse di un concorso pubblico o uno di quelli organizzati dalle banche capirei l’esigenza di questi TEST PSICOATTITUDINALI anche perché sti poveretti di selezionatori dovranno pur trovare un modo per fare una prima scrematura tra le migliaia di persone che vi partecipano.

…ma a partecipare questa volta eravamo in quattro!

Una settimana dopo (ieri) era il grande giorno, al mio arrivo una prima ragazza aveva già concluso il test pratico che ognuna di noi ha svolto in un’aula immensa completamente sola, roba da sentirsi in soggezione!
Appena finito, un’altra ragazza ha preso il mio posto nell’aula immensa (quella che la volta prima era accompagnata dalla mamma), mentre la quarta l’avrebbe fatto dopo i test psicoattitudinali che avremmo svolto tutte e quattro contemporaneamente.

Ma veniamo a questi test PSICOATTITUDINALI, che già la parola ti mette i brividi.

La prima parte era composta da domande di tipo grafico, 40 domande da completare in 20 minuti…
Va bene, io non sarò portata per questo tipo di test ma 30 secondi per ogni domanda mi sembra davvero un tempo assurdamente piccolo!
Tanto più che occorre interpretare la sequenza logica delle immagini proposte e capire quella che ne completa la serie.

Fatto sta che né io né le altre ragazze siamo riuscite a completarlo interamente…ma solo un pazzo ci sarebbe riuscito!

La seconda parte consisteva in un test relativo ai numeri, 40 domande per 30 minuti di tempo e su questo nulla da dire, tempo a sufficienza e domande sensate, niente sequenze da interpretare ma puramente calcoli.

…sono uscita da quel posto completamente demoralizzata e anche un po’ incarognita.

Vorrei conoscerlo quel genio che ha stabilito che i TEST PSICOATTITUDINALI siano un buon metodo per giudicare una persona sul piano lavorativo, quello che ha deciso che esperienza, conoscenze personali, studi e attitudine al lavoro non contino niente, che questo modo totalmente impersonale di conoscere le persone, quelli che potrebbero essere i propri collaboratori sia quello vincente…
Io non ci credo, per me le persone che sanno svolgere questi test correttamente ma soprattutto velocemente rasentano la psicopatia…

Io resto dell’opinione che le persone non si possano giudicare in questo modo, da un pezzo di carta crocettato, occorre apprezzare il modo di porsi, di interagire, ascoltare la proprietà di linguaggio…
io non giudico una persona se dopo cuori, picche e quadri non mette una crocetta su fiori!