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venerdì 2 settembre 2016

LA SESTA MALATTIA...

Con la fine delle vacanze, la pressante routine ritorna a costellare le nostre vite e, nella mia vita a tre, ecco fare capolino anche l'inserimento al nido, scadenza che, a malincuore, con l'avanzare dell'estate diventava sempre più vicina.
In accordo con le educatrici, abbiamo scelto come data di inizio per questa nuova esperienza , il 29 agosto in modo da avere tutto il tempo e la calma necessari per un inserimento graduale e tranquillo.
Sabato sera, siamo andati a dormire con un po' di magone e, verso le 3 di notte, orario in cui la nostra piccola scivola dal suo lettino al nostro, ho percepito qualcosa di strano.
Mentre si rigirava nel lettone in mezzo a noi, sentivo i suoi piedini e il suo corpo più caldi del solito e infatti al mattino, ci ha fatto visita una bella febbre a 39...proprio il giorno prima del fatidico inserimento.
Subito abbiamo pensato ad una febbre passeggera e, vista l'alta temperatura siamo intervenuti con il classico paracetamolo che però, diversamente dalle altre volte, ha abbassato la febbre solo a 38.
Se non fosse stato il termometro a dichiarare la febbre, vedendo la nostra piccolina attiva come sempre non l'avremmo mai detto, anche per questo abbiamo pensato ad un episodio di passaggio.
Invece per tutta la domenica la febbre non è mai scesa al di sotto dei 38 per poi salire di nuovo a 39 man mano che si allontanava l'effetto del paracetamolo.
Speravamo di svegliarci il lunedì mattina in forma come sempre e invece la febbre alta ha dato il tormento alla mia piccolina tutta la notte e il buongiorno.
Ho chiamato il nido per riorganizzare l'inserimento al mercoledì sperando che fosse sufficiente e, invece, la febbre non voleva saperne di andare via e così dopo 48 ore, con la preoccupazione sempre più crescente, siamo andati dal pediatra.
Ci preoccupava il fatto che, nonostante il paracetamolo, la temperatura non scendesse mai al di sotto dei 38.
Come spesso e volentieri accade, è la nostra piccolina a darci la forza di affrontare le cose, è sempre così attiva e sorridente e nemmeno la febbre alta, ha scalfito questo aspetto del suo carattere :)
Il pediatra, dopo averla rivoltata come un calzino (bonariamente ovvio) ci ha "rassicurato" dicendoci che si trattava di un semplice episodio virale che si sarebbe risolto nel giro delle 72 ore e che, con l'inserimento al nido, ci avrebbe fatto visita una settimana sì e una no.
Ci ha anche spiegato che per il peso che ha raggiunto ormai la nostra piccina, la dose da 100 mg/ml del nostro abituale paracetamolo, è troppo bassa per lei ma, allo stesso tempo, quella da 200 della stessa marca, è troppo forte, così ci ha prescritto un farmaco analogo che fa la "mezza misura" da 150.
Tra una misurazione e l'altra eccoci arrivati al mercoledì e allo scadere delle 72 dichiarate dal pediatra ed effettivamente la febbre non c'era più ma, proprio quando le cose sembravano andare meglio, nella tarda mattinata, il viso della nostra piccolina ha cominciato ad essere cosparso di puntini rossi.
immagine dal web
E' di nuovo venuto in nostro soccorso il pediatra, spiegandoci che si trattava della sesta malattia, virus che colpisce i bambini tra i 6 e i 18 mesi e che si manifesta in due fasi: il periodo pre-esantematico caratterizzato da febbre molto alta per 3/4 giorni e, il periodo esantematico, in corrispondenza con la scomparsa della febbre, che si manifesta con puntini rossi in particolare sul viso e tronco e che, fortunatamente, non danno prurito.
Ad oggi alla mia piccina stanno scomparendo anche i puntini :)
Questa è stata la prima volta, nella nostra esperienza da neogenitori, che ci siamo scontrati con un qualcosa di diverso dalla febbre, è sempre complicato e difficile affrontare con la giusta calma i malanni dei bambini così piccoli perché purtroppo non possono aiutarci e farsi aiutare con la parola descrivendoci quello che sentono e noi genitori possiamo affidarci unicamente al nostro istinto.
Grazie al carattere solare della nostra piccola, io e mio marito ci sentiamo un po' più forti e speriamo che ci aiuti anche a superare il prossimo scoglio del dolorosissimo inserimento al nido.